domenica 28 luglio 2013

Perchè Elham, nuotatrice iraniana, non deve smettere di nuotare...



Elham Asghari, giovane nuotatrice iraniana, ha stabilito lo scorso 11 giugno il nuovo record iraniano di traversata a nuoto. In meno di 6 ore ha coperto i 20 chilometri che separano la costa del Mar Caspio dal largo di Nowshahr. Fin qui tutto bene.
Ma, nonostante la giuria presente all’evento avesse avallato il risultato, la Federazione iraniana di nuoto ha messo il record in discussione. Infatti, il primato non le è stato riconosciuto: secondo i vertici federali, quando il corpo di Elham era fuori dall’acqua, si intravedeva troppo il suo fisico. «Erano presenti sei ufficiali di gara che hanno constatato che tutto fosse a posto. Nessuno ha avuto nulla da eccepire. Poi però la federazione ha spiegato che quando ero fuori dall’acqua si vedevano le forme femminili del mio corpo. Non ho dormito per notti intere. Nessuno accetterà mai di nuotare con un simile costume. È faticoso e fa male. Il mio record sui venti chilometri è reale, ma è stato tenuto in ostaggio da persone che non riuscirebbero a nuotare nemmeno venti metri. Hanno paura che se l’omologano, tutte le donne si sentirebbero autorizzate a nuotare in mare aperto. Non voglio cedere alle pressioni. Il nuoto non è un’esclusiva degli uomini, noi donne lo sappiamo fare altrettanto bene. Mi hanno detto di lasciar perdere, di pensare ad altro. Ma no. Questa volta io non rinuncio », racconta Elham. Nel 2010 si tuffò in acqua con l’obiettivo di circumnavigare l’isola di Kish, nel Golfo Persico, in 3 giorni. Dopo 5 chilometri una motovedetta della polizia iraniana le intima di tornare indietro. Lei desiste e continua a infilare una bracciata dietro l’altra, fino a quando viene urtata dall’imbarcazione. Le eliche la colpiscono alle gambe, provocandole anche una ferita all’osso iliaco.
Forza Elham, che tu possa continuare a nuotare...

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