mercoledì 12 novembre 2014

Ismahane, Volume I e II: una storia d'amore alle prese con i dettami della tradizione durante la guerra civile in Libano

Siamo in Libano, è il 1975. La guerra civile è scoppiata. Un tratto sottile, di color nero e seppia, è quello che rievoca la vita di Ismahane, tra l'infanzia e l'adolescenza trascorsa in Libano, fino agli studi a Parigi, dove si ritrova con suo cugino Malek che ama profondamente e da sempre. La sua storia s'intreccia con il contesto storico del Paese dei cedri, dagli attacchi anti-palestinesi dei primi mesi del 1975, all'inizio della guerra civile, agli interventi militari siriani ed israeliani in Libano, alla creazione di Hezbollah. 
Ismahane, di soli 5 anni, è l'unica bambina della famiglia e trascorre gran parte del suo tempo a giocare con i fratelli e con il cugino Malek, di 9 anni. È stata cresciuta da sua zia Amira, suo padre, Abu Ali, non ha il carisma del capo. La sua famiglia è musulmana ma non praticante.

domenica 9 novembre 2014

Alla scoperta dei PRS, i rifugiati palestinesi provenienti dalla Siria, ormai residenti in Libano


In Libano non bastava la presenza dei rifugiati palestinesi, siriani ed iracheni, delle miriadi di lavoratori migranti provenienti dall'Asia e dall'Africa, dei sunniti, degli sciiti, dei cristiani maroniti o dei falangisti, di Sabra e Chatila, della guerra civile, di Hezbollah e dell'avanzata dell'ISIS. Da qualche tempo, in tutto il Paese, è comparsa una nuova categoria umana a cui trovare un ruolo ed uno spazio, come a tutti gli altri. Si tratta dei PRS- Palestine Refugees from Syriai rifugiati palestinesi provenienti dalla Siria.

domenica 19 ottobre 2014

Questa folle città di nome Beirut...

A Beirut fatico sempre a capire cosa succede. A fare letture chiare. A dare qualcosa per scontato. Perché nulla lo è. Senza andare troppo lontano, molto spesso mi fermo ad osservarne i dettagli. Mi basta quello.
E così, in una domenica uggiosa, capita di sederti a bere un succo in un ristorantino del centro, almeno fai due chiacchiere, leggi un libro, controlli internet e ti rilassi. E mentre cominci a sorseggiare un succo alla carota, vedi che arrivano due tipi, vestiti casual, giovani, pantaloni e maglietta senza pretese.

martedì 14 ottobre 2014

Lei è Khayri, che in arabo vuol dire caritatevole...

Stasera lo so. Dopo sette mesi, sono finalmente riuscita a chiederle come si chiama. Abou Maher si era allontanato, eravamo lì, io e lei, sedute una di fronte all'altra. Lei, siriana, piuttosto in carne con il suo vestito sintetico colorato che, benché lungo e largo, non riesce a nascondere le sue forme davvero abbondanti. Lei, con la testa coperta, più da un fazzoletto da donna dell'Italia del sud, cosa che forse è, che non da un canonico velo "religioso". Lei, seduta su un secchio di plastica rovesciato. Io, che essendo l'ospite o, meglio ancora, la straniera, le siedo di fronte, nella sola poltrona disponibile. Cominciamo a parlare, parliamo, parliamo, parliamo, sottovoce e con discrezione, sommessamente e di nascosto da Abou Maher, che è sempre meglio non senta proprio tutto.

mercoledì 1 ottobre 2014

Come quando in una giornata uggiosa inciampi in un periodico dal nome strano: "Noor - Rivista per un Islam dei Lumi"

- Logo della rivista -
La Rivista Noor*, che in arabo significa luce, è uscita in Francia in due volumi, il primo pubblicato nel 2013 e il secondo agli inizi del 2014. Noor è stata immaginata come il corollario del pensiero dell'"Associazione per un Islam dei Lumi"*(Association pour un islam des Lumièrescreata in Francia dal pensatore di origini algerine, Malek Chebel***.

domenica 28 settembre 2014

E una delle poche certezze beirutine: il portiere siriano Abou Maher

- Beirut, settembre 2014 -

Abou Maher lo incontrai per caso. A dire il vero, la prima volta fu lui a richiamare la mia attenzione dato che io non mi ero nemmeno resa conto della sua presenza. Mi accolse con una certa circospezione ma solo più tardi ne capii il motivo: stavo camminando sul suo territorio senza nemmeno essermi presentata. Abou Maher fa il portiere. É da sei anni che, con sguardo indagatore, osserva chi entra e chi esce da un anonimo palazzo di un quartiere cristiano di Beirut.

La Beirut Art Fair mi presenta Keizer, street artist egiziano


Keizer è il nome, o meglio, lo pseudonimo di un artista di strada egiziano diventato popolare in Egitto nel 2011, dopo la cosiddetta Rivoluzione egiziana. Keizer vuole restare anonimo, si sa solo che è un ragazzo di 33 anni che si dedica a tempo pieno alla street art a Il Cairo. Non ci sono foto che lo ritraggono, al massimo è stato immortalato mentre era all'opera, seminascosto dal cappuccio della sua felpa.

lunedì 22 settembre 2014

Era la notte tra il 22 e il 23 settembre del 1997. Centinaia di persone venivano massacrate a Bentalha, in Algeria

-Pascal Convert, Madone de Bentalha-
Era la notte tra il 22 e il 23 settembre del 1997, quando, nella località di Bentalha* si consumava un massacro. In Algeria, erano gli anni del terrorismo e, quella sera, vennero uccise centinaia di persone tra uomini, donne e bambini.
Quella notte, infatti, la città di Bentalha, situata ad un centinaio di chilometri a est di Algeri (tra Baraki e Sidi Moussa), viene attaccata da un gruppo di islamisti armati. Secondo quanto è stato riferito, si tratta almeno di una cinquantina di persone. Alcuni addirittura parlano di un centinaio. Imbracciano armi automatiche, esplosivi, asce e prendono d'assalto due quartieri, Boudoumi e Haï Djillali, dopo aver tagliato l'elettricità nella zona.

Takoua, ragazza tunisina del 1991, adesso fa fumetti in Italia, dove vive dal 1999. Eccola in "My name is Takoua"

sabato 20 settembre 2014

"Fabriq Algeria", un interessante percorso creativo tra arte e vita in Algeria

Camille Leprince arriva ad Algeri nel 2009, all'età di 26 anni. Deve restarci soltanto tre mesi invece ci rimane per 5 anni. E si perde nelle storie, tra le vie, nelle contraddizioni, nella bellezza, nei pregiudizi e nello scollamento tra la realtà e la finzione, tipica dell'Algeria. Da qui prende forma il suo progetto artistico Fabriq Algeria, fatto d'incontri con artisti algerini, di derisione, memoria, femminilità, orientalismo, africanismo, esilio e mobilizzazione...
Da studiare, eccolo:

giovedì 18 settembre 2014

Alle 21, ora italiana, online la performance di Selma and Sofiane Ouissi, "Les Yeux d'Argos"


Stasera alle 20 ora londinese, (22 ora libanese e 21 ora italiana) sarà possibile vedere online Les Yeux d'Argos, la performance di danza realizzata da Selma e Sofiane Ouissi in collaborazione con Yacine Sebti, che si terrà alla Tate Modern di Londra.

lunedì 15 settembre 2014

Ecco il film "L'infedele": da Sousse a Tarano, passando per le Giornate del Cinema Europeo in Tunisia...



Tarano è un comune di 1.412 abitanti situato in provincia di Rieti. Touhami Garnaoui, tunisino, è stato il primo sindaco maghrebino d'Italia. Domani, in Tunisia, comincia la 21˚ edizione delle Giornate del cinema europeo che animeranno, fino al 4 ottobre, i cinema di Tunisi, Sousse, Sidi Bouzid, Djerba, Sfax e Gabès. E che c'entra tutto ciò?

domenica 14 settembre 2014

"Il viaggio di un Mujahid con Jabhat Al-Nusra": quando la guerra santa si fa con un graphic novel su youtube...


Il viaggio di un Mujahid* con Jabhat Al-Nusra** è un romanzo a fumetti apparso in rete in sette puntate, tra il mese di novembre e dicembre del 2013. La storia non è nuova: Mustapha, un giovane musulmano che vive in un Paese occidentale non ben identificato, insoddisfatto della sua vita, che trascorre davanti ad un videogioco benché sia già diplomato da quattro anni, si ricongiunge con la sua fede, si scopre indignato per le ingiustizie fatte ai suoi fratelli all'estero e decide di partire per la Siria per abbracciare lo jihad.

sabato 13 settembre 2014

"Skoun", organizzazione libanese alle prese con droga e alcool nei locali di Beirut


Skoun è un'organizzazione libanese non-profit che si occupa di prevenzione e trattamento delle tossicodipendenze. Attraverso diverse iniziative, Skoun s'impegna nel diffondere messaggi positivi sull'importanza della vita, della salute e della speranza per coloro che vivono la dipendenza dalla droga (drug users) e alle loro famiglie, attraverso un trattamento terapeutico sostenibile per il Libano e per tutta la regione araba.

E che il sabato abbia inizio con "The lover of Beirut"...

venerdì 12 settembre 2014

"Les lumières de Tyr": un fumetto immerso nel Libano della guerra civile e in una città, Tiro, talvolta lontana dal mare...

- Comme je te dis Mohamed, il suffit de s’organiser. C’est une vraie mission pour sauver le Liban, les gens ne doivent pas descendre et remonter six étages en pleine nuit. Dès qu’il y aura une coupure, on sera là pour remettre le courant. Bien dormir, c’est bon pour la psychologie! Tu comprends?

- Je crois…

Les lumières de Tyr è un fumetto ambientato in una piccola città del sud del Libano nella metà degli anni '80, quando nel Paese dei cedri ancora imperversa una difficile guerra civile, in cui i bambini sono i soli a leggere la realtà attraverso il prisma dell'innocenza.
Ogni giorno, infatti, a Tiro, abbandonata dal governo di Beirut e situata al confine con lo Stato di Israele, la vita è scandita dalle interruzioni dell'elettricità. Durante la notte, in particolare, la città sprofonda nel buio e nel calore. La gente più ricca è riuscita a compensare questa mancanza con dei generatori a combustibile situati ai piedi delle abitazioni. Ma durante la notte ci si deve alzare e, dato che con la mancanza di corrente l'ascensore non funziona, scendere molti piani di scale prima di arrivare ad accendere l'interruttore.

mercoledì 3 settembre 2014

"Le donne dell'autobus 678" e le molestie sessuali in Egitto



Anche se la violenza sessuale è diventata un reato in Egitto, dove il 99% delle donne ha subìto molestie sessuali, le denunce sono ancora molto rare. Le donne sono spesso coperte dalla testa ai piedi e vivono quotidianamente episodi di molestie sessuali dei quali non posso parlare per "nascondere" quella vergogna che sarebbe socialmente difficile da sopportare. E così sono costrette a tacere, talvolta anche con la connivenza dei familiari.

giovedì 27 febbraio 2014

Algeria I am a citizen: i giovani alle prese con la partecipazione civica e la discussione democratica in Algeria


59 secondi di video per promuovere l'iniziativa Youth, finanziata in Algeria dall'Unione Europea, in quanto parte di un programma volto a "rafforzare la discussione democratica e la partecipazione civica dei giovani nella gestione delle politiche di sviluppo locale."

mercoledì 26 febbraio 2014

Mediterranya, un nuovo blog letterario dedicato ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo

Mediterranya è uno spazio letterario destinato a lettori e scrittori di tutto il Mediterraneo. Si tratta di un blog multilingue avviato da alcuni finalisti del premio letterario Sea of Words, di brevi racconti legati al mare, organizzato annualmente dalla Fondazione Anna Lindh* e dall'Institut Européen de la Méditerranée (IEMed)**. Fanno parte di Mediterranya più di una dozzina di autori provenienti da vari paesi del Mediterraneo, di cui scrivono racconti su argomenti trasversali e condivisi. Ci sono una serie di storie in arabo, alcune tradotte, di autori che vivono in Egitto, Palestina, Siria e altrove.

Meet the Somalis: il fumetto che illustra la migrazione somala in Europa. E ci fa conoscere meglio la Somalia.

Meet the Somalis. Arriva il fumetto che illustra la migrazione somala in 7 città europee: Amsterdam, Copenhagen, Helsinki, Leicester, Londra, Malmo e Oslo. Storie diverse, di giovani e vecchi, uomini e donne, alle prese con varie esperienze che li hanno portati, più o meno facilmente, all'integrazione in Europa. E un decisivo contributo alla cultura somala, non abbastanza conosciuta nelle nostre città europee.

Da non perdere assolutamente. Eccolo:

domenica 23 febbraio 2014

Omar, film palestinese candidato all'Oscar...



"Omar", interpretato tra gli altri da Eyad Hourani, formatosi al Freedom Theatre di Jenin, è un film palestinese candidato quest'anno all'Oscar  ome miglior film in lingua straniera.

venerdì 21 febbraio 2014

Nel Paese dei Mullah: tra vicende storiche e diritti umani violati in Iran

Il fumetto trae spunto dalla storia di un soldato dell'esercito iraniano che si arena su un'isola deserta. Da qui, il racconto del suo Paese che s'intreccia con la sua vita personale, quella di un bambino alle prese con i fallimenti scolastici, che diventa un militare nazionalista, poi guardiano della prigione nei pressi di Khavaran* e le vicissitudini di Mohsen Makhmakbaf**, cineasta iraniano. Si parla di cinema, di libertà d'espressione come di diritti umani e del massacro dei prigionieri politici del 1988 che viene celebrato ogni anni a Khavaran. In un’estate di 26 anni fa, infatti, tra 4500 e 5000 uomini, donne e bambini vennero assassinati in varie prigioni dell’Iran. Alla fine di agosto del 1988, senza preavviso, la direzione delle carceri sospese tutte le visite familiari.

Concorso di scrittura dedicato alla Siria, c'è tempo fino al 30 aprile prossimo...fatevi avanti!

Ecco a voi un concorso di scrittura dedicato alla Siria. C'è da comporre una storia, di un massimo di 5000 battute, sullo sfondo della Siria e del Bilad-as-sham (Libano, Giordania e Palestina).

Street Dreams: ennesimo esperimento di Street Art in Tunisia

E dopo Je danserai malgré tout 1* e Je danserai malgré tout 2**, continuano gli esperimenti di Street Art in Tunisia, ecco l'ultimo prodotto:



venerdì 14 febbraio 2014

Quella festa consumistica d'origine berbera: San Valentino

Sembrerà strano ma sembra ci sia una connessione tra i berberi e l'amore. Non a caso, infatti, la festa di San Valentino è stata istituita dal papa berbero San Gelasio I, detto l'ultimo papa africano, nato nel cuore dell'attuale Algeria, in Cabilia*. Anche Sant'Agostino, un altro berbero, fu promotore dell'espressione: "ama e fa ciò che vuoi".

mercoledì 5 febbraio 2014

"Il Mondo di Aisha", un viaggio fra le donne dello Yemen

Se a leggerlo è una donna europea, il "Mondo di Aisha" è un libro che ferisce, non lascia lividi ma ferisce. Si parla di donne, di donne lontane, di donne coperte di nero "che spariscono via come gli uccelli", di visi che non vedi, di mamme abituate a vivere la pienezza della vita in una dimensione privata, quella che si svolge dentro le mura di una casa, con un uomo che nella maggior parte dei casi non le vede, non si è mai soffermato a parlarci, non le conosce, perché non è mai stato educato a farlo e forse non gli interessa nemmeno tanto. Ne "Il Mondo di Aisha", la donna è abituata a muoversi in un perimetro ben definito e controllato dallo sguardo dell'uomo, è solo la madre dei suoi figli, la sua cuoca, colei che lava i suoi vestiti e la sua compagna di letto. Non molto altro. Lo vuole la tradizione, perlopiù. Adesso però, qualcosa sta cambiando.

venerdì 31 gennaio 2014

Proprio adesso la presentazione di "Monstres Fantastiques Tunisiens 1". In Tunisia continuano a fare capolino le arti visive...

Tra pochissimo, l'autore del fumetto "Addio Ben Ali", Yassine Ellil, presenterà la sua ultima creazione, "Monstres Fantastiques Tunisiens 1" presso la Libreria Mille Feuilles de La Marsa, a Tunisi.
Il libro è una guida inedita di tutti i mostri fantastici che popolano le storie e i racconti orali della Tunisia. In breve, questo primo volume è composto da due parti: la prima, narra la storia di sei mostri fantastici, corredata di sei racconti, alcuni dei quali ispirati a racconti orali inediti. Nella seconda, invece, l'artista dà libero sfogo alla sua fantasia e inventa nuovi mostri fantastici tunisini.

lunedì 27 gennaio 2014

"Ausmerzen – Vite indegne di essere vissute": lo sterminio dei disabili e dei malati di mente ai tempi del nazismo

Marco Paolini* con "Ausmerzen", in tedesco “sradicare”, racconta le terribili vicende legate alle teorie dell’eugenetica che fra il 1934 e il ‘45 portarono il nazismo a sterilizzare e in seguito eliminare disabili e malati di mente.

giovedì 23 gennaio 2014

Quattro caricaturisti tunisini espongono a Parigi. Oggi s'inaugura la mostra CARICATOUNSI...


Tra meno di un'ora, a Parigi, la Fondation de la Maison de Tunisie, presenta CARICATOUNSI, un'esposizione collettiva inedita di quattro giovani caricaturisti tunisini.

mercoledì 22 gennaio 2014

Dopo tanta attesa, eccoci giunti alla Geneva II Middle East peace conference

La conferenza di pace Ginevra 2 è una conferenza internazionale appoggiata dall'ONU che si tiene, a partire da oggi, 22 gennaio, a Montreux, in Svizzera. L'incontro ha come principale e piuttosto ambizioso obiettivo, il raggiungimento di una soluzione politica alla crisi siriana. Sono presenti le delegazioni rappresentanti il governo siriano e la Coalizione Nazionale Siriana, principale organismo politico dell'opposizione, anche se non rappresentante la totalità delle formazioni ribelli.

lunedì 13 gennaio 2014

Il paradosso di celebrare nello stesso giorno la nascita del profeta Mohammad e la morte di Ariel Sharon

Oggi si festeggia il mawlid (oppure: mouloud, maoulide, moulid e muled), una festa che commemora la nascita del profeta Maometto. Questa giornata viene celebrata da molte comunità musulmane nel mondo, sia sunniti che sciiti. Dolce unico nel suo genere nell’intera area mediterranea, l’assidat ez-zgougou è una crema scura a base di pinoli del Pino d’Aleppo ricoperta da uno strato di crema bianca e sopra il quale vengono aggiunti per la decorazione i frutti secchi, come pistacchi, mandorle e nocciole tritate, gherigli di noce e pinoli interi e anche palline argentate. L'ironia della sorte ha voluto che proprio oggi si celebrassero le esequie di Ariel Sharon*, noto politico israeliano, tristemente passato alla storia per il famoso massacro di Sabra e Chatila**.

venerdì 10 gennaio 2014

Quando il fumetto è perla di saggezza: ecco L'ebreo di New York di Ben Katchor

[...] Leggiamo i giornali e siamo consci della terribile epidemia di follia che sta imperversando sulla Nazione. Uomini e donne distolti dalla loro fattoria autosufficiente, e convertiti a vita da stipendiato nelle città, attratti da oggetti perfetti che non possono ottenere altrimenti. Le loro grandi aspettative vengono presto dissipate. Per pagare l'affitto di una stanza male arieggiata sopra una bettola, sono costretti a lavorare quindici ore al giorno, sei giorni alla settimana. Il loro unico giorno di riposo è trascorso in una dissoluta confusione di alcool e trattamenti licenziosi. Sono divenuti inconsapevolmente schiavi della loro paga: strumenti nell'accumulazione del capitale per un manipolo di plutocrati senza volto. Sono torturati, giorno e notte, dalla paura di un imminente fallimento. Sanno bene che il fallimento economico conduce alla solitudine, all'indigenza e alla prigione. Sono rimasti a guardare molto spesso inermi mentre i loro conoscenti meno fortunati si schiantavano contro le scogliere del capitalismo. C'è poi da meravigliarsi che i manicomi siano pieni fino a straripare di questi giovani arrivisti? [...]