lunedì 14 gennaio 2013

Quel maledetto 14 gennaio di due anni fa



Tutti i regimi sono condannabili, se vengono paragonati a un ideale astratto d’eguaglianza o di libertà. Soltanto la rivoluzione, in quanto avventura, o un regime rivoluzionario, poiché fa uso permanente della violenza, sembrano capaci di conseguire il fine ultimo. Il mito della rivoluzione serve di rifugio al pensiero utopistico, diventa il misterioso e imprevedibile mediatore tra reale e ideale.
Raymond Aron, L’oppio degli intellettuali, 1955

Quel quattordici gennaio di due anni fa, oggi lo rivivo da lontano. Non era previsto ma è andata così. Sarà questo cielo italico piuttosto uggioso e quasi nevoso, sarà che in Tunisia l'inverno sembra essersi arenato, sarà...ma aldilà di ogni aspettativa, al ricordo dell'entusiasmo, dell'allegria, dei sorrisi e del colore delle strade della Tunisi di due anni fa, la malinconia prende il sopravvento. Perché sembra che tutto si sia dissolto in una enorme bolla di sapone esplosa nell'aria. Così, senza far rumore, senza dare nell'occhio, senza arrecare danni a qualcuno. Un boom elegante, soft, silenzioso, discreto, passato in sordina in men che non si dica.

Ed è così che dopo due anni tutto è ancora sospeso. La nobile Europa, amica di lunga data della Tunisia di Ben Ali, oggi ha quasi taciuto. I media italiani non hanno nemmeno accennato a questo anniversario. Le Monde ha addirittura pubblicato un articolo del leader di Ennahda, Rached Ghannouchi, http://www.lemonde.fr/idees/article/2013/01/14/la-tunisie-relevera-les-defis-de-la-democratie_1816722_3232.html

Tante parole e tanto rumore per nulla. Faccio maledettamente fatica, purtroppo, a capire cosa sia cambiato. La Costituzione è ancora lontana dall'essere redatta, le elezioni sembrano sempre più lontane, del codice elettorale nessuna traccia, il numero dei disoccupati aumenta ad occhio nudo, il debito pubblico del Paese avanza trionfale, la conquistata libertà d'espressione è appesa ad un filo. Come se non bastasse, un Islam vissuto in modo molto lontano da quello del Corano sta diventando il punto di riferimento per la morale di tutto il Paese. È diventato lecito interdire anche un bacio fugace scambiato in pubblico tra un uomo e una donna così come appiccare il fuoco ad antichi mausolei che custodiscono preziose copie del Corano. O accusare "per diffamazione e diffusione di informazioni false" una giovane blogger, Olfa Riahi, per aver messo sotto accusa il Ministero degli Esteri sulla gestione dei fondi pubblici. In questo continuo attendere senza avere certezze, viene spontaneo abbandonarsi ad un razionale sconforto e credere che sì, "le rivoluzioni costano carissimo, richiedono immensi sacrifici e perlopiù finiscono in spaventose delusioni." (Buonanotte, signor Lenin di Tiziano Terzani).

Anche se noi continuiamo a sperare...

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