domenica 16 settembre 2012

Come quando...torni in Palestina dopo sette anni


Come quando torni nello stesso posto dopo sette anni. E i tuoi ricordi lo riconoscono normale ma non capiscono bene quel concetto di normalizzazione...
Come quando sull’autobus verso la West Bank sale il controllore che ti chiede il biglietto…
Come quando a Gerusalemme ovest ti ritrovi circondato da un numero eccessivo di donne in attesa di un bambino, l’ennesimo...
Come quando non riesci a vedere oltre perchè il muro che ti trovi davanti è troppo alto, alto in modo disumano...
Come quando ti riempi di caramelle che ti accorgi essere le stesse che con tua mamma andavi a comprare dall’unico ebreo della città...
Come quando di venerdì cammini in città vecchia e t’infili nell’orda di musulmani che rientrano dalla preghiera con il tappetino infilato sotto al braccio quasi come una baguette e, all’improvviso, la folla si apre per fare largo ad un gruppo di giovani che accompagna una salma...
Come quando cammini nella parte vecchia della città (di Nablus) e le foto dei giovani martiri che ne tappezzano i muri superano di gran lunga il numero dei vivi che incontri...
Come quando ti ritrovi alla cerimonia d’inizio dei tre anni di servizio militare e una mamma si commuove gridando il nome del figlio quando il suo Daniel imbraccia per la prima volta il fucile mitragliatore M16...
Come quando prendi il nuovo tram costruito dagli arabi per servire i settlements intorno a Gerusalemme e ti ritrovi, immersa tra israeliani, ad aiutare un palestinese che non sa come fare il biglietto...
Come quando scopri che il numero dei shministim è in aumento e tiri un respiro di sollievo...
Come quando passi la serata a vedere Tomorrow’s Land e The Iron Wall e ti senti al centro del mondo...
Come quando ti trovi davanti all’Orient House e ti senti un po’ cretina perchè ti sei persa un altro pezzo di storia...
Come quando senti di trovarti in mezzo a quelli del Gush Emunim, soprattutto di venerdì al tramonto...
Come quando non ce la fai ad andare allo yad vashem...
Come quando i bambini del campo profughi ti salutano dicendoti shalom perchè lo straniero è israeliano...
Come quando ti fermano prima di entrare in aeroporto perchè il taxi su cui stai viaggiando è guidato da un arabo...
Come quando fuori piove e tu speri che il sole tornerà...

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