[...] Ah! Tu gardes encore certains préjugés apparemment. Pourtant tu es bien placée pour savoir que l'amour ne répond pas à la morale qu'on t'a apprise! Ta vision de l'amour semble bien réduite et fermée. Il n'existe pas de frontière strictement dessinée et immuable entre amitié et désir amoureux. Clem', tu peux pas avoir tout sous contrôle [...] et c'est à peu à peu que j'ai compris que nos façons d'aimer étaient multiples. On ne choisit pas de qui on va tomber amoureux, et notre conception du bonheur s'impose à nous-mêmes selon notre vécu
[...] T'as jamais eu honte d'être comme ça?
Il n'y a que l'amour pour sauver ce monde. Pourquoi j'aurais honte d'aimer? [...] L'amour s'enflamme, trépasse, se brise, nous brise, se ranime...:nous ranime. L'amour n'est peut-être pas éternel mais nous, il nous rend éternels...Par-delà notre mort, l'amour que nous avons éveillé continue d'accomplir son chemin.
Sarà Rizzoli Lizard a pubblicare in Italia Le bleu est une couleur chaude di Julie Maroh, il fumetto da cui Abdellatif Kechiche, nato a Tunisi ma cittadino francese, ha liberamente tratto il suo La vie d'Adèle (Blue is the warmest colour), fresco vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes: è la prima volta che un film a tematica apertamente omosessuale vince il festival ed è anche la prima volta di un film tratto da un’opera a fumetti. Graphic novel e film, distribuito da Lucky Red, arriveranno entrambi in Italia ad ottobre.
La quindicenne Adèle sogna di trovare l'amore della sua vita. Quando incontra Thomas, uno sconosciuto bello e tenebroso che si innamora di lei all'istante, il suo sogno sembra avverarsi. Ma una fantasia erotica inquietante sconvolge la storia d'amore prima che inizi. Adèle immagina, infatti, che quella misteriosa studentessa di Belle Arti più grande di lei e dai capelli blu, Emma, che incontra spesso per strada, la possieda nel suo letto con un piacere travolgente. Emma diventa per lei mentore e compagna con cui inizia una relazione appassionata alla scoperta della propria sessualità.
Il regista Abdellatif Kechiche ha partecipato per la prima volta quest’anno al festival di Cannes: in Tunisia la sua opera è stata molto criticata sia per la tematica trattata che per le numerose scene di sesso presenti nel film, importanti, secondo il regista, a descrivere l'intensità del rapporto tra le due ragazze. Prima di Cannes, Kechice, vinse il Leone d’oro a Venezia nel 2000 per la miglior opera prima con Tutta colpa di Voltaire; nel 2005 quattro premi César con La schivata; nel 2008 tre premi, tra cui quello speciale della giuria, con il film Cous cous di nuovo al festival di Venezia, dove nel 2010 presentò anche il film Venere nera.
Per avere maggiori informazioni sul fumetto, ecco il link del blog di Julie Maroh, Les coeurs exacerbés:
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