lunedì 30 settembre 2013

E i Filippini a Dubai


A Dubai, i Filippini rappresentano la comunità di espatriati più grande presente nel Paese, insieme a quella degli Indiani.
Lo stipendio medio di un filippino è di 1500/2500 AED (= 400 EUR) ma vivere a Dubai, nell'artificiale e artefatta America d'oriente, costa tantissimo, un affitto all'anno non meno di 9.000 euro. Inoltre, in molti sono sposati e hanno figli nelle Filippine perché la legge del ricco Emirato non gli permette di portarli con sè  (cosa che anche economicamente sarebbe molto complicata).

Machsom Watch, donne israeliane di vedetta al checkpoint...

Machsom Watch è un movimento di attiviste israeliane di varia estrazione sociale, che si oppongono alla politica di occupazione israeliana e alla negazione del diritto dei palestinesi "di muoversi liberamente nella loro terra". Dal 2001, trascorrono le loro giornate ai posti di blocco dell'esercito israeliano in Cisgiordania, lungo il muro di separazione e nella Seam zone*, nelle strade principali e in quelle sterrate, negli uffici dell'amministrazione civile e nei tribunali militari.

Una sintesi di quel che succede a Tunisi

Su Repubblica, un interessante aggiornamento sugli eventi tunisini.

Eccolo:

martedì 17 settembre 2013

Le Maghreb sous la croix gammée, documentario sul sostegno dato agli ebrei da marocchini e algerini durante la II Guerra Mondiale

Da tempo, la storico americano Robert Satloff si chiedeva perché nessun nome arabo comparisse nella lista dei "Giusti tra le Nazioni"* che si trova allo Yad Vashem** a Gerusalemme. Cinque anni di ricerca in Marocco, Tunisia, Algeria e Libia gli hanno permesso di pubblicare un libro sull'argomento nel 2007. Questo lavoro che lo ha portato anche in Medio Oriente è al centro del documentario, Le Maghreb sous la croix gammée:

mercoledì 4 settembre 2013

Zambalita, l'art magazine egiziano


Ecco l'Art Magazine del collettivo egiziano Zambalita, pubblicato per la prima volta sul web (in cartaceo le uscite sono state 4). Si tratta di assaggi d'arte che prendono spunto anche dagli eventi egiziani. L'intento è quello di promuovere l'arte e, soprattutto, gli artisti emergenti. 
Per saperne di più, cliccate qui:


domenica 1 settembre 2013

Quasi italiani - Storie di immigrati imprenditori in Italia

Tutti e sempre mi hanno aiutato come potevano, dal regalarmi abiti al darmi un gettone del telefono. Sarò sempre grata agli italiani per questo. Voi italiani siete un popolo accogliente, ma spesso le vostre istituzioni non sembrano in grado di poter costruire una società davvero multietnica e di gestire i cambiamenti e le tensioni che possono derivare da questo. (Azeb, dall'Etiopia a Bologna)

L'autonomia nella vita e nel lavoro è tutto, e quando un governo, uno Stato, un territorio ti toglie l'autonomia o non ti crea le condizioni per essere autonomo è come se ti togliesse la libertà e ti facesse schiavo. Per questo ci siamo ribellati al comunismo, che ti dava forse la sicurezza minima, ma ti toglieva tutto il resto. Anche i paesi europei, però, se non sostengono il lavoro, la capacità, la voglia di fare, è come se ti togliessero un po' di libertà. A volte penso che la crisi in Italia di questi anni abbia a che vedere anche con questo. (Daniela, dalla Romania a Rieti)