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domenica 9 novembre 2014

Alla scoperta dei PRS, i rifugiati palestinesi provenienti dalla Siria, ormai residenti in Libano


In Libano non bastava la presenza dei rifugiati palestinesi, siriani ed iracheni, delle miriadi di lavoratori migranti provenienti dall'Asia e dall'Africa, dei sunniti, degli sciiti, dei cristiani maroniti o dei falangisti, di Sabra e Chatila, della guerra civile, di Hezbollah e dell'avanzata dell'ISIS. Da qualche tempo, in tutto il Paese, è comparsa una nuova categoria umana a cui trovare un ruolo ed uno spazio, come a tutti gli altri. Si tratta dei PRS- Palestine Refugees from Syriai rifugiati palestinesi provenienti dalla Siria.

mercoledì 26 febbraio 2014

Mediterranya, un nuovo blog letterario dedicato ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo

Mediterranya è uno spazio letterario destinato a lettori e scrittori di tutto il Mediterraneo. Si tratta di un blog multilingue avviato da alcuni finalisti del premio letterario Sea of Words, di brevi racconti legati al mare, organizzato annualmente dalla Fondazione Anna Lindh* e dall'Institut Européen de la Méditerranée (IEMed)**. Fanno parte di Mediterranya più di una dozzina di autori provenienti da vari paesi del Mediterraneo, di cui scrivono racconti su argomenti trasversali e condivisi. Ci sono una serie di storie in arabo, alcune tradotte, di autori che vivono in Egitto, Palestina, Siria e altrove.

domenica 23 febbraio 2014

Omar, film palestinese candidato all'Oscar...



"Omar", interpretato tra gli altri da Eyad Hourani, formatosi al Freedom Theatre di Jenin, è un film palestinese candidato quest'anno all'Oscar  ome miglior film in lingua straniera.

sabato 28 dicembre 2013

E così la tua ragazza è una di quelle pollastre a favore della pace?

In Jamilti, una giovane infermiera israeliana soccorre un terrorista palestinese, realizzando per un istante quell'armonia difficile da raggiungere nella vita di tutti i giorni tra Israele e Palestina. Da qui nasce il senso del grottesco che è una caratteristica che contraddistingue lo stile di Rutu Modan*, nota fumettista israeliana**: infatti, il grottesco è la vita stessa della gente comune che si trova a dover fare i conti con le angustie dell’esistenza. E anche i personaggi, rappresentati con tutti i loro difetti, sono in qualche modo 'reali'...

mercoledì 18 dicembre 2013

Un breviario da due soldi per avere la certezza di essere a Beyrouth

A Beyrouth puoi parlare francese e inglese indistintamente. In ogni caso, la crème de la crème degli autoctoni parla francese, nemmeno a sottolinearlo. L'arabo sembra quasi superfluo ma se lo sai, come sempre ti diverti di più. Navigando un po' tra le sensazioni che puoi provare, se ti senti tranquillo e ti sembra di stare in un Paese "civile e normale", vuol dire che ti trovi in un quartiere cristiano. Se invece percepisci attorno a te un ambiente un po' più ostile, circondato da bandiere verdi e nere dalla strana calligrafia e da facce alle quali non sei proprio abituato, allora vuol dire che sei in un quartiere musulmano. Se poi senti una raffica di spari in aria, sei dalle parti del quartiere di Hezbollah, partito politico sciita del Libano, dove un funerale o un matrimonio si celebrano più o meno così.

mercoledì 30 ottobre 2013

Rutu Modan e Guy Delisle, insieme domani all'apertura del Lucca Comics & Games

"La Proprietà", l’ultima opera di Rutu Modan, nota autrice di fumetti israeliana, è stata selezionata fra i 15 candidati al Gran Guinigi 2013. Guinigi è il nome della torre più nota di Lucca, quella sulla cui cima svettano sette lecci, città dove domani si aprirà l’edizione 2013 di Lucca Comics & Games, la grande più grande manifestazione italiana dedicata al fumetto, all’animazione e ai giochi. L'iniziativa è considerata la seconda d’Europa, dopo quella di Angoulême, e la terza nel mondo e assegna ogni anno il Gran Guinigi al Maestro del Fumetto. Fra i premiati delle passate edizioni ci sono stati Joann Sfar, Daniel Clowes, Vittorio Giardino, Paolo Bacilieri e Walter Chendi.

lunedì 30 settembre 2013

Machsom Watch, donne israeliane di vedetta al checkpoint...

Machsom Watch è un movimento di attiviste israeliane di varia estrazione sociale, che si oppongono alla politica di occupazione israeliana e alla negazione del diritto dei palestinesi "di muoversi liberamente nella loro terra". Dal 2001, trascorrono le loro giornate ai posti di blocco dell'esercito israeliano in Cisgiordania, lungo il muro di separazione e nella Seam zone*, nelle strade principali e in quelle sterrate, negli uffici dell'amministrazione civile e nei tribunali militari.

mercoledì 28 agosto 2013

Quella Terra dal giudizio sospeso...

Nonostante le mie innumerevoli rigidità, le certezze non sono mai state il mio forte. Ma su una mi capita d'inciamparci spesso: ogni volta che passo da queste parti mi sento come se stessi sulle nuvole, inebetita e imbambolata, e per qualche giorno sospendo completamente il giudizio. Le sole cose che riesco a fare sono osservare, parlare e ascoltare, rielaborare mi è già più difficile. Qui tutto sfugge ad una interpretazione lineare e semplice, qualcosa che possa rientrare in uno schema ben determinato e regolato da leggi fisse. Qui tutto è sfumato. Tutto è altalenante, incerto, dettato dalla fase politica del momento. E io, imbambolata, mi muovo da una parte all'altra arrancando, cercando di cogliere il più possibile i dettagli e le minime sfaccettature. Ci vogliono anni per capire questo luogo e bisogna percorrerlo tutto arrivando a toccare l'anima della gente da ogni parte del muro e della green line passando per la Striscia.

sabato 13 luglio 2013

E poi c'è Oday, cantante palestinese tra i protagonisti del film "Just Play: la musica come atto di resistenza"

La prima volta che l’ho sentito cantare, Oday Al Khatib aveva 15 anni ma ne dimostrava non più di 10; oggi è un famoso interprete dei canti di resistenza palestinesi e quando torna al campo viene accolto come una celebrità. Stavolta però è diverso, da qualche giorno tira una brutta aria ad Al Fawwar: i soldati hanno ammazzato un ragazzo durante un raid e ci sono manifestazioni, scontri e arresti in tutto il campo profughi. Oday deve esserci finito in mezzo. Se le cose si mettono bene lo tengono qualche notte per cercare di estorcergli chissà quali informazioni. Se si mettono male sta dentro mesi. Prima o poi i genitori riceveranno una comunicazione, magari tramite un difensore d’ufficio, e a quel punto sapremo dove è tenuto prigioniero...



domenica 7 luglio 2013

Il vignettista palestinese Naji al-Ali e Gesù Cristo

2 aprile 1982, as-Safir, Libano
"Fin dall'infanzia sono stato influenzato dal personaggio di Gesù Cristo. Ho letto la Torah, il Vangelo e il Corano. Dentro di me porto una croce, e per due volte ho fatto il pellegrinaggio a La Mecca. La prima vignetta a cui ho pensato raffigurava la mia crocifissione. Avevo 13-14 anni. Non si trattava di disegnarmi appeso a una croce, ma nel senso che me ne andavo alle Nazioni Unite portando la mia croce; un modo di esprimere la nostra situazione, il nostro diritto violato...I buddisti protestano bruciandosi, questo è un modo per darsi ed esprimersi politicamente.