domenica 28 luglio 2013

E poi c'è il libro The Islamophobia Industry

Nel suo Islamophobia Industry, Nathan Lean, fondatore di Aslan Media (http://www.aslanmedia.com/), ci fa entrare nelle menti dei produttori di islamofobia, un'azienda molto ben organizzata di blogger conservatori, di intrattenitori di destra, di leader religiosi evangelici e di politici, uniti nel loro tentativo di far tornare in vita i fantasmi dell'11 settembre e convincere i loro connazionali che l'Islam è il nemico. Lean scopre le loro tattiche intimidatorie, ne rivela le motivazioni e mette in luce le ideologie che guidano la loro macchina di propaganda.

Burka Avenger, la prima serie animata prodotta in Pakistan




In Pakistan, è da poco stato trasmesso (alle 18 di oggi, ora locale) il primo episodio di Burka Avenger, la prima serie animata prodotta in Pakistan. Il cartone animato ha come protagonista una giovane supereroina, con tanto di burka, che combatte i suoi nemici usando un’arte marziale chiamata Takht Kabaddi, che utilizza i libri e le penne come armi.

Perchè Elham, nuotatrice iraniana, non deve smettere di nuotare...



Elham Asghari, giovane nuotatrice iraniana, ha stabilito lo scorso 11 giugno il nuovo record iraniano di traversata a nuoto. In meno di 6 ore ha coperto i 20 chilometri che separano la costa del Mar Caspio dal largo di Nowshahr. Fin qui tutto bene.

sabato 20 luglio 2013

Ce livre devrait me permettre de résoudre le conflit au Proche-Orient, d'avoir mon diplôme et de trouver une femme (uno strano fumetto)

Sylvain Mazas, studente francese iscritto alle Belle Arti di Berlino, ha come unico obiettivo nella vita quello di essere felice. Per farlo, vorrebbe, in primo luogo, laurearsi, poi trovare una compagna ed infine portare la pace in Medioriente, in particolare in Libano, dove ha trascorso un periodo di studio/lavoro per motivi umanitari alla vigilia della guerra del luglio 2006. Durante questa visita, metterà a fuoco una serie di aneddoti positivisti e semplici idee per cambiare il mondo, atttaverso una teoria intuitiva e ottimistica della vita: spiegherà tutto un libro con diagrammi, disegni e aneddoti.

venerdì 19 luglio 2013

Ecco "Le bleu est une couleur chaude", il fumetto che ha ispirato il film vincitore della Palma d'Oro a Cannes, "La vie d'Adèle"

[...] Ah! Tu gardes encore certains préjugés apparemment. Pourtant tu es bien placée pour savoir que l'amour ne répond pas à la morale qu'on t'a apprise! Ta vision de l'amour semble bien réduite et fermée. Il n'existe pas de frontière strictement dessinée et immuable entre amitié et désir amoureux. Clem', tu peux pas avoir tout sous contrôle [...] et c'est à peu à peu que j'ai compris que nos façons d'aimer étaient multiples. On ne choisit pas de qui on va tomber amoureux, et notre conception du bonheur s'impose à nous-mêmes selon notre vécu
[...] T'as jamais eu honte d'être comme ça?
Il n'y a que l'amour pour sauver ce monde. Pourquoi j'aurais honte d'aimer? [...] L'amour s'enflamme, trépasse, se brise, nous brise, se ranime...:nous ranime. L'amour n'est peut-être pas éternel mais nous, il nous rend éternels...Par-delà notre mort, l'amour que nous avons éveillé continue d'accomplir son chemin.

sabato 13 luglio 2013

E poi c'è Oday, cantante palestinese tra i protagonisti del film "Just Play: la musica come atto di resistenza"

La prima volta che l’ho sentito cantare, Oday Al Khatib aveva 15 anni ma ne dimostrava non più di 10; oggi è un famoso interprete dei canti di resistenza palestinesi e quando torna al campo viene accolto come una celebrità. Stavolta però è diverso, da qualche giorno tira una brutta aria ad Al Fawwar: i soldati hanno ammazzato un ragazzo durante un raid e ci sono manifestazioni, scontri e arresti in tutto il campo profughi. Oday deve esserci finito in mezzo. Se le cose si mettono bene lo tengono qualche notte per cercare di estorcergli chissà quali informazioni. Se si mettono male sta dentro mesi. Prima o poi i genitori riceveranno una comunicazione, magari tramite un difensore d’ufficio, e a quel punto sapremo dove è tenuto prigioniero...



mercoledì 10 luglio 2013

Ramadan Kareem al suono di Sa7a Sheribtkom



Sfogliando un po' d'arte grafica cubana


Per saperne di più, cliccare sul link: http://issuu.com/disodbediente/docs/revolution

Bye Bye Babylon, efficacissimo racconto di un Libano più attuale che mai

Nel 1975 avevo 7 anni e mi piacevano i Bazooka, i chewing-gum che mia madre comprava a me e Walid da Spinney's, a Ramlet el-Bayda. Spinney's, supermercato ultramoderno, aveva aperto a Beirut qualche anno prima: un monumento nazionale a tutto il meglio del mondo occidentale. I primi carrelli del Libano, le prime scale mobili (o le seconde; forse le prime sono state quelle di Byblos, non ricordo). Un vero paradiso che presto andrà in fumo, come tutto il resto. Mentre, con nostra somma gioia, i carrelli e le corsie traboccano degli stessi prodotti da sogni dei supermercati di New York o di Londra, i magazzini delle milizie si riempiono di armi e munizioni di ogni genere.

domenica 7 luglio 2013

Il vignettista palestinese Naji al-Ali e Gesù Cristo

2 aprile 1982, as-Safir, Libano
"Fin dall'infanzia sono stato influenzato dal personaggio di Gesù Cristo. Ho letto la Torah, il Vangelo e il Corano. Dentro di me porto una croce, e per due volte ho fatto il pellegrinaggio a La Mecca. La prima vignetta a cui ho pensato raffigurava la mia crocifissione. Avevo 13-14 anni. Non si trattava di disegnarmi appeso a una croce, ma nel senso che me ne andavo alle Nazioni Unite portando la mia croce; un modo di esprimere la nostra situazione, il nostro diritto violato...I buddisti protestano bruciandosi, questo è un modo per darsi ed esprimersi politicamente.

Shahrokh Moshkin Ghalam e la danza "iraniana"